Da qualche giorno si è concluso il Salone del Mobile ed il Fuorisalone 2025, confermando Milano come epicentro globale del design. L'evento ha evidenziato a nostro avviso alcune tendenze che riflettono un'evoluzione verso sostenibilità, innovazione e inclusività, ma che talvolta rivelano quel disagio tipico di chi indossa l'abito della festa solo per impressionare gli invitati.
Fra i numerosi stimoli raccolti, ecco il nostro distillato dei trend chiave emersi:
- Design della moda & la moda del design
I confini tra design e moda svaniscono in un dialogo sempre più dinamico e fertile. La moda, attraversando una profonda metamorfosi, assorbe elementi del design mentre quest'ultimo abbraccia la fluidità tipica del fashion. Da questa confluenza emerge un concetto autenticamente olistico di #lifestyle, dove oggetti e tessuti narrano un'unica storia di bellezza, funzionalità e identità personale. - Interconnessione tra spazi e tecnologie
L'ibridazione si afferma come elemento fondante del progettare contemporaneo. Il tema "Mondi Connessi" del Fuorisalone ha esplorato con maestria questa #fusione tra fisico e digitale, creando installazioni che hanno trasformato l'esperienza dei visitatori in viaggi multidimensionali, dove la tecnologia esalta la percezione dello spazio senza mai sostituirsi ad essa. - Design circolare e materiali rigenerati
La #sostenibilità mantiene il suo ruolo centrale, evolvendosi da semplice tendenza a imperativo categorico dell'innovazione. I materiali di scarto si trasformano in risorse creative di valore, mentre i processi produttivi vengono ripensati secondo logiche circolari, superando il concetto stesso di rifiuto. - Comfort visivo e carattere: una dialettica feconda
Le forme organiche e avvolgenti dominano gli spazi, offrendo rifugi emotivi in un mondo frenetico e contrapponendosi a codici estetici più razionali e assertivi. Questa tensione ripropone l'eterna dialettica tra natura e tecnica in una nuova veste contemporanea – e probabilmente è proprio anche in questa tensione creativa che risiede la vitalità del design attuale.
Tra narrazione e pratica: il gap da colmare
Colpisce come il Salone, manifestazione fieristica orientata al business, proponga narrazioni e visioni spesso più ambiziose rispetto alle pratiche quotidiane delle aziende. La retorica della sostenibilità e dell'economia circolare che riecheggia nei padiglioni raramente trova piena corrispondenza nelle strategie operative delle imprese, divise tra l'urgenza di comunicare novità ("cosa raccontiamo quest'anno?") e la necessità profonda di ripensare modelli di business e processi produttivi. Questa frattura tra parole e fatti rappresenta secondo noi la grande sfida del settore: convertire slogan accattivanti in prassi concrete e progetti di lungo respiro. L'#autenticità – intesa come coerenza tra comunicazione e azione – emerge come il valore discriminante in un mercato che rischia la saturazione saturo di dichiarazioni d'intenti.
La complessità della trasformazione circolare richiede partner esperti capaci di tradurre visioni in scelte operative. È proprio in questa traduzione dal concetto alla pratica che come Regenesi ci proponiamo come partner in una logica di #openinnovation in cui possiamo contribuire a ridurre la distanza tra il dire e il fare, accompagnando le imprese in un percorso di evoluzione sostenibile che generi valore autentico.
Perché la vera sfida non è proclamare la circolarità, ma praticarla con metodo e persistenza. Ogni giorno, in ogni decisione, con l'urgenza che il nostro pianeta richiede e la #concretezza che il mercato premia.